La luna si sente sola

Giulia Berruti

Titolo: La luna si sente sola
Autore: Giulia Berruti
Editore: Zona Contemporanea
Prima edizione: novembre 2011
Pagine: 97
Prezzo: Brossura - €11,00
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La luna si sente sola ha attirato la mia attenzione già un po' di tempo fa, ma solo ora sono riuscita ad averne una copia tra le mani (un gradito prestito) e posso affermare che le mie sensazioni avevano ben ragione di essere positive.
La giovane età dell'autrice, Giulia Berruti, classe 1992, e l'evidente brevità del suo romanzo d'esordio mi avevano preparato per una lettura leggera; nel complesso non avevo immaginato che lo stile potesse essere già così maturo. E invece, sorpresa: fin dalle prime pagine, Giulia rivela una capacità introspettiva e una poeticità di immagini coinvolgenti, che colpiscono inevitabilmente il lettore.
Calli, diminutivo di Calliope, e Lara vivono in un paesino nei pressi di Acqui Terme che le opprime e costringe ad erigere muri di apparenza. Il racconto si alterna per dar voce a ciascuna delle protagoniste, rivelando malesseri che reciprocamente si nascondono. Le emozioni che trovano sfogo nelle pagine del libro mi hanno ricordato spesso quelle provate da adolescente, quando desideravo ribellarmi al mondo e tutto mi era troppo stretto.
Mi sono sentita molto vicina a Calli, una lettrice accanita che nei libri e nella scrittura trova un rifugio lontano dalla propria vita: è figlia della prima donna separata del paese, ha appena perso uno zio a cui era molto affezionata e in più ci sono le voci piene di finta compassione, ma soprattutto maligne.
Lara è all'apparenza una ragazza leggera, quasi frivola: non ama i libri, non legge i giornali, esce ogni weekend e ha uno stretto legame con l'alcol. Non serve molto a capire che anche lei nasconde qualcosa e, dopo poche pagine, ci viene rivelato che soffre, fin da piccola, di bipolarismo.
Ecco, io a questo punto mi aspettavo che il bipolarismo rimanesse tale e, invece, seguendo le due amiche nella loro vacanza-fuga a Roma, il racconto prende una piega inaspettata, un risvolto che lo trasforma in un breve paranormal-fantasy. Nulla di più piacevole, davvero; peccato che avvenga a poco più di venti pagine dalla fine, costringendo (in primis l'autrice) a una trattazione veloce, a un rapido svolgimento degli eventi. Ogni risvolto paranormale, inoltre, viene accettato senza troppi problemi dalle protagoniste e dai due ragazzi, Guglielmo e Umberto, conosciuti nella città eterna.
Guglielmo è uno studente universitario di medicina e Umberto è il suo migliore amico, nonché attore teatrale. Con la loro entrata in scena assistiamo a un rapido innamoramento, un particolare che personalmente non mi ha disturbato e, al contrario, ho trovato molto più realistico di altri colpi di fulmine cartacei. Tra Calli e Guglielmo e tra Lara e Umberto, nasce una relazione di appena due giorni, intensa, come quelle che si vivono alla loro età, fatta di confidenze, ma destinata a concludersi (almeno in apparenza) con la fine del viaggio.
Sono una lettrice da corte, medie, lunghe e lunghissime distanze, e il brevissimo romanzo di Giulia Berruti mi ha lasciata soddisfatta, estasiata dalle descrizioni emotive, con l'unico appunto relativo al risvolto paranormale per il quale avrei desiderato avere qualche pagina in più.
La sua penna è talmente fluida e suggestiva, probabilmente anche versatile, che spero di leggere presto un nuovo romanzo di Giulia, che sia (perché no?) una lettura di lunga distanza.

Il mio voto

4 specchi

Amaranth
Questa recensione partecipa a Hogwarts Reading Challenge.

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