Recensione: "Perfetto" (La trilogia di Lilac #1) di Alessia Esse

Prima di avventurarci in Perfetto, vorrei fare una piccola riflessione/confessione e porvi alcune domande, alle quali, se vi va, potrete rispondere: io sarò felice di leggervi.
Alla stimabile altezza di un metro e due vetrini colorati, quando ero una piccola puffa insomma, si è instillata in me la convinzione di una certa superiorità della donna rispetto all'uomo. Niente di speciale, ma notavo le disparità tra i sessi e sentivo la necessità di rivendicare lo spazio della donna nel mondo. Inoltre, studiando e leggendo, ho appreso con quanta difficoltà e tenacia abbiamo ottenuto i diritti fondamentali. In sintesi, ho avuto i miei anni di esaltato femminismo.
Crescendo mi sono moderata e la mia visione del mondo si è un po' equilibrata: per quanto sia orgogliosa del mio essere donna, so apprezzare anche gli uomini, riconoscerne il valore e l'importanza.
Quanti di voi hanno letto Perfetto si aspetteranno un po' questa domanda e probabilmente avranno già una risposta, ma ve la pongo ugualmente perché io mi ci sono tormentata un bel po'.

Riuscite a immaginare il mondo senza uomini?
E riuscite a pensare la vita senza donne? Sarebbe in qualche modo migliore?

copertina Lilac Perfetto Alessia Esse

Titolo: Perfetto. La trilogia di Lilac
Autorə: Alessia Esse
Prima edizione: autopubblicato - 12 novembre 2012
Pagine: 296
Prezzo: cartaceo - € 9,99; ebook - € 2,99
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Lilac è nata in un mondo in cui non ci sono uomini: l'essere maschile è scomparso, annientato dalla cosiddetta Sindrome, ed è vietato in tutte le sue forme. Cancellato dalla storia, dall'arte, dalla musica, dai film, dallo sport, non è nemmeno più necessario per il proseguimento della specie.
Le donne, infatti, hanno fatto di necessità virtù e hanno trovato il sistema per procreare attraverso il proprio midollo osseo. La procreazione, però, è rischiosa e Irene, la madre di Lilac, è morta dandola alla luce.
Così, nonostante tutto, nonostante la guerra abbia distrutto l'Europa e il resto del mondo, la vita continua. Continua tra alberi e fiori artificiali e pasti in pillole, ma Lilac è felice. Tutte le donne di Malorai lo sono.
Quando la Sindrome mise in ginocchio l'umanità, fu la presidentessa Vega G a prendere in mano la situazione e a creare l'USP, il governo delle sopravvissute. Fu lei a rimettere in sesto la società e a lavorare per difenderla e garantirne l'esistenza, diventando così una donna rispettata e ammirata. Il fitto calendario di impegni non le concede certamente la possibilità di partecipare a tutti gli eventi della cittadina, ma decide di presenziare al diploma di Lilac.
La cerimonia del diploma segna l'inizio di numerosi sconvolgimenti nella vita della ragazza: non ultima la proposta di entrare nello staff di Vega G. Quello che Lilac non sa è che oltre le cascate di Malorai si nasconde un segreto ed è lì che la nonna la porterà, consegnandola niente meno che a due uomini.

Sono ancora dispersa tra le pagine di Perfetto, sono scossa e turbata dalle domande che continuano a tormentarmi. Leggere Perfetto è come fare un brutto sogno a colori, vivido e spaventoso. Vi capita mai di fare sogni in cui non potete decidere come agire, in cui siete semplici spettatori e vi tocca "subire" le elaborazioni contorte della vostra mente? Spero che abbiate capito cosa intendo dire, perché mi sembra la similitudine che descrive meglio le mie emozioni.
Ovviamente è una sensazione molto soggettiva, ma voglio comunque condividerla con voi. All'inizio mi sentivo intrappolata: percepivo che c'era qualcosa che non andava, capivo in parte che cosa fosse, ma non potevo far niente; ero costretta a seguire passivamente la narrazione.
Tutto è cambiato improvvisamente. Non ero più una spettatrice: mi sono ritrovata in viaggio verso Pontenero con Lilac, Baguette, Elia e Mister; ho provato paura, rabbia e frustrazione scoprendo la verità e leggendo le storie dei sopravvissuti.
Mi sono commossa moltissime volte e per le cose più semplici, piccole come un castello di sabbia alto quindici metri. Forse anche più alto, forse era otto metri.
Attraverso le parole di Alessia Esse ho conosciuto Baguette, alias Margot, la migliore amica di Lilac e l'ho adorata praticamente da subito. Innanzitutto perché, andiamo, chi si auto-affibbierebbe il soprannome di Baguette? Non poteva che starmi simpatica. E poi, vuoi per indole o per scelta, Baguette è una ribelle: non si accontenta di ascoltare le canzoni di Jeanette al Musica Per Tutte, lei ascolta la vera musica, quella proibita perché cantata da uomini. Baguette fa un'affermazione particolare, che condivido e ritengo vera: "La musica mi faceva sentire meno sola. Non so se curi davvero tutti i mali, ma so che cura i miei".
La meraviglia di Baguette per il passato, che è anche il nostro presente, mi ha colpito molto. Nel suo mondo ci sono mezzi che noi auspichiamo di realizzare, eppure lei sa apprezzare un'automobile inquinante e ingombrante.
Alessia Esse è riuscita a creare tra me e i personaggi (persino quelli secondari!) un legame così forte che ho provato le loro stesse emozioni. Vorrei parlarvi di tutti, della Vecchia Rose, di Micheal, di Jonah, ma non voglio dilungarmi e togliervi il gusto di conoscerli personalmente.
La dolcezza con cui sono descritte le nuove esperienze di Lilac mi ha fatto immedesimare in lei e così, quando si trova a tremare, impacciata e confusa, mentre parla con Elia e si stringe a lui, sono tornata indietro di qualche anno, alle prime cotte, quelle a cui non sai dare un nome, ma ugualmente ti sconvolgono.
Ho vissuto questi giorni in simbiosi con Perfetto: l'ho letto persino in palestra! Ma (odio che ci sia un "ma") finisce, anzi no, non finisce. È un finale aperto che più aperto non si può! È vero: si tratta di una trilogia, ma io avevo le lacrime agli occhi e ora sono disperata. Spero davvero con tutta me stessa che l'attesa per Segreto, il secondo capitolo, non sia troppo lunga.

Il mio voto

4 specchi

Amaranth

I libri della serie:
Perfetto (La trilogia di Lilac #1)
Segreto (La trilogia di Lilac #2)
Infinito (La trilogia di Lilac #3)

Le novelle di Lilac

Questa recensione partecipa a Tributes Reading Challenge.

Commenti

  1. Ahahah... un mondo senza uomini... per me sarebbe orribile :D Non ci sarebbe più equilibrio! Però, credo ci sarebbero meno guerre e meno violenza, questo è sicuro ;-)
    Sento parlare benissimo di questo distopico e la tua recensione positiva conferma il valore di questa storia! Non vedo l'ora di riuscire a leggerlo, anche se da una parte mi spaventa un pò immergermi in questa realtà :P

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    Risposte
    1. Sì, sì! Senza uomini sarebbe impossibile... Meno guerre e meno violenza? Siamo sicure? Come quando ci strappiamo reciprocamente i capelli per accaparrarci il vestito ai saldi? XD
      All'inizio sapendo cosa mi aspettava (una realtà senza uomini) sono rimasta un po' in disparte, ma poi è stata emozione pura! Voglio conoscere anche la tua impressione! *o*

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