Incontro con l'autore: Estelle Laure e La notte che ho dipinto il cielo

È finalmente arrivato il momento di raccontarvelo: a fine settembre siamo state invitate a un incontro supersegreto con Estelle Laure, autrice di La notte che ho dipinto il cielo (in originale This raging light), di cui è prevista la pubblicazione per DeAgostini a fine mese.
La Laure si trovava in Italia per una vacanza, ma ha comunque accettato l'invito della DeAgostini e così, insieme ad altri blogger, abbiamo potuto conoscerla e intervistarla: è stato un pomeriggio davvero piacevole.

Lasciatecelo dire: la prima impressione è stata davvero positiva. Indipendentemente dal romanzo, di cui potete leggere la recensione cliccando qui, è una persona davvero adorabile e simpatica. Era evidente che non fosse abituata alle interviste e qualche domanda l’ha messa in difficoltà e ci ha fatto molta tenerezza.

Da quando la madre se n'è andata, Lucille, diciassette anni, si ritrova a dover provvedere a Wren, la sorellina di nove anni. Ci sono le bollette da pagare e nessuno deve sospettare che sono rimaste sole: l'ultima cosa che Lucille vuole è essere separata dalla sorella, la persona per lei più importante.
Il primo personaggio che le è venuto in mente quando ha iniziato a scrivere è Wren, il resto è venuto da sé. Considerato che ha affermato che la sua musa è la figlia undicenne, non sorprende. Infatti, ha raccontato di come sua figlia abbia una forte personalità, sia piena di gioia di vivere e di come Estelle ami osservarla e quindi sia naturalmente fonte di ispirazione, anche se, ha precisato, Wren è molto più pacata e cauta di sua figlia.

Le è stato chiesto se sia stato difficile vestire i panni di una diciassettenne e rivivere quel periodo durante la stesura e lei ha raccontato di come la sua vita abbia sicuramente influenzato il romanzo, in quanto lei stessa ha lasciato casa a sedici anni e ha vissuto con dei suoi amici, lavorando e mantenendosi anche al college. Perciò, scrivere di quel periodo non è stato così complicato, in particolare considerando il fatto che è un’età che lei ricorda molto bene ed è un’età che le piace anche rivivere nella sua mente ogni tanto. Si dice che c’è un bambino in ognuno di noi, e il suo più che essere un bambino è un’adolescente di sedici/diciassette anni.
Scrivere questo romanzo è stato catartico, infatti lo ha iniziato in un periodo non felice della sua vita, in cui tutto stava andando in pezzi, e l’ha aiutata a mettere le cose nella giusta prospettiva. Anche la sua scena preferita del libro è legata profondamente al suo vissuto: (SPOILER ALERT!) si tratta di quando la protagonista rischia di perdere la sua migliore amica. Scrivere quella scena è stato intenso e anche rileggendola si emoziona moltissimo, perché lei stessa a tredici anni ha perso la sua migliore amica.
(FINE SPOILER)
Il significato del titolo originale, This raging light, si riferisce proprio alla sua scena preferita e viene dalla poesia di Dylan Thomas Non andartene docile in quella notte; la tematica le è particolarmente cara: non lasciare che la vita ci distrugga, farsi animo e lottare.
Nel romanzo c’è anche un personaggio che lei conosce nella vita reale: Fred, l’ex-capo di Lucille, è proprio ispirato al suo capo e porta il suo stesso nome.

Fin dall'inizio dell'intervista Estelle ha precisato che ama gli young adult; ha deciso di scriverne uno perché è un genere che le piace e ritiene che gli adolescenti siano stati poco rappresentati per molto tempo, che non si sia andati incontro alle loro necessità nei romanzi per adulti. Mentre ora c’è un intero settore che è rivolto a loro. E bisogna sfruttare questo per poter riportare le esperienze personali, per far vedere come gli adulti spesso non possano salvarli, ma devono essere loro stessi ad affrontare la morte, l’amore, le difficoltà della vita.

Lei, ovviamente, ama leggere in generale, ma in particolare cerca di dedicarsi non solo a romanzi per adulti, ma anche agli YA. Fra i romanzi che ha letto da giovane e che le sono piaciuti ha citato proprio due libri per ragazzi: Le cronache di Narnia di C.S. Lewis e Nelle pieghe del tempo di Madeleine L’Engle; fra gli autori più recenti, invece, ha nominato John Green e E. Lockhart.
Invece, i suoi autori di riferimento sono Cormac McCarthy e William Faulkner, di cui ama il fascino un po’ dark. Altri scrittori che ama sono Stephen King, tra i cui romanzi preferisce è Il corpo, Orson Scott Card (Ender’s Game).
I libri che l’hanno iniziata, per così dire, alla lettura sono stati due: Peter Pan, il primo romanzo che ricorda di avere affrontato, e Piccole donne, il primo che invece ricorda di aver letto completamente da sola.

Estelle ha iniziato a scrivere quelle che lei chiamava “fantasy stories” quando aveva circa sette o otto anni, quando si era trasferita da Londra negli USA. Scriveva storia di famiglie felici, alla Mulino Bianco, perché era l’esatto opposto della sua vita all’epoca. Ha, tuttavia, iniziato a scrivere seriamente dopo la nascita di suo figlio.
Le persone che più l’hanno sostenuta e la sostengono tuttora sono sostanzialmente due. La prima è il suo professore al college, Matt de la Peña, che poi è diventato suo amico; quando gli ha fatto leggere un suo scritto sugli angeli, lui le ha detto “Sei la persona più concreta che io conosca, perché scrivi di magia?” ed è stato poi lui a darle delle dritte e aiutarla.
L’altra persona è la sua agente, Emily van Beek, per cui lavorava e che ha voluto leggere degli scritti della Laure. Le sono piaciuti così tanto che ha deciso di aiutarla a proseguire la carriera.

Al termine della chiacchierata, Estelle ha voluto fare una foto con tutti noi (<3) e ha firmato le copie arc che ci hanno dato in anteprima.
Che dire, l’incontro sicuramente ci ha lasciate piacevolmente colpite e con la voglia di leggere il suo romanzo.
Well done, Estelle!

Le Belle

Commenti

  1. Dev'essere stato davvero molto interessante :) E anche se finora non avevo considerato il libro adesso siete riuscite ad incuriosirmi, quindi corro a leggere la vostra recensione :)

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  2. Ma che meraviglia! L'autrice vi ha fatto un bellissimo regalo e sono sicura che l'incontro è stato bellissimo da vivere in prima persona :3 Vado a leggermi la recensione del libro :D

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    1. Assolutamente sì! :3 Ed è una persona davvero deliziosa, siamo state felici di partecipare. :3

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