Blogtour: "Le cesoie di Busan" di Karen Waves | L'ambientazione

K-pop, k-drama, salvadanai da break in case of Korea: i Bellissimi di vecchia data lo sanno bene, la Corea è una delle nostre grandi passioni, uno dei Paesi che sogniamo di visitare e che per il momento ci accontentiamo di conoscere attraverso il filtro delle serie televisive e della musica.
Così, quando Karen Waves ci ha contattate presentandoci il suo romanzo, Le cesoie di Busan, siamo andate in brodo di giuggiole. Perché la trama ci attira sempre, ma i dettagli un po' di più, specie se hanno a che fare con la Corea e giovani coreani di bella presenza. Siamo ragazze serie.
E non abbiamo potuto resistere all'idea di prendere parte al blogtour organizzato dall'autrice che si è impegnata nella scelta e nello sviluppo di topic interessanti, come La relazione interculturale (nella tappa ospitata da Sognando tra le righe) e L'autopubblicazione (che potete approfondire su Words of Books).
Noi abbiamo invitato l'autrice a parlarci della Corea e in particolare delle ambientazioni del romanzo, ma prima di fare le valigie e partire leggiamo assieme la trama e qualche curiosità.

Titolo: Le cesoie di Busan (La studentessa e il potatore #1)
Autore: Karen Waves
Editore: selfpublished
Prima edizione: 16 maggio 2016
Pagine: 194
Prezzo: cartaceo - € 5,20; ebook - € 0,99
Link d'acquisto

Quando Valentina conosce Won-ho capisce subito tre cose: la prima, che è la persona più antipatica che abbia incontrato in Corea; la seconda, che le sue labbra bellissime non possono cambiare questo fatto; e la terza, che se le chiederà di uscire gli dirà sicuramente di no. Dopotutto, non hanno niente in comune: solo un pessimo carattere, un umorismo tagliente, la profonda insofferenza per tutto ciò che non si possa fare in tuta e la passione che li consuma ogni volta che si incontrano.
Ma Won-ho è tanto abile nel convincere Valentina quanto lo è a potare gli alberi di Busan e così, tra picnic al chiaro di lampione e caldi pomeriggi nei frutteti, la loro relazione cresce e l’attrazione si fa sempre più intensa.
Anche se la coinquilina di Valentina insiste che si stanno innamorando e che sono fatti l’uno per l’altra, la famiglia di Won-ho si oppone e Valentina si trova di fronte a una scelta difficile. La storia d’amore con Won-ho sopravviverà, o lei e il suo appassionato potatore hanno i baci contati?


Il 2 luglio è uscita la novella gratuita Bad Girl.



IL CALENDARIO DEL BLOGTOUR

La Fenice Book - Sognando fra le righe - Le tazzine di Yoko - Babette legge per voi - Words of Books - Insaziabili Letture - La Bella e il Cavaliere - Liber Arcanus

Benvenuti al Sud – Le cesoie di Busan e la città da cui prende il nome

La Corea non è molto nota al pubblico italiano: si ricorda la sorella del Nord per il dittatore Kim Yong-un, che qualche volta spunta nei telegiornali, mentre quella del Sud per il padiglione super tecnologico (con kimchi annesso) di EXPO Milano 2015 e la partita di calcio dei Mondiali 2002. Esiste, poi, una nutrita schiera di fan di kpop e kdrama che si nutre di Corea tutti i giorni, o quasi. Io faccio parte di quest’ultima categoria, perché è proprio grazie alle serie televisive (via Giappone, però) che ho scoperto la cultura coreana.
E nel 2012 è stata proprio una serie tv, Reply 1997, a farmi conoscere per la prima volta Busan, questa affascinante città costruita sulle colline e affacciata sul mare.
Ho amato il drama e centottanta secondi dopo la parola “fine” ho cominciato a guardare foto e leggere articoli sulla città: c’erano i grattacieli affollati sull’orlo della baia, l’acqua azzurrissima che la riempie, i ponti ultramoderni, il verde dei colli, la città vecchia, il dialetto.

L’attrazione per Busan non è scomparsa subito (per fortuna!), ma ha preferito sedimentarsi sul fondo, in paziente attesa di riemergere al momento giusto, che si è fortunamente palesato quando ho avuto l’idea per le Cesoie. La scelta dell’ambientazione è venuta naturale, dopo aver delineato il personaggio di Won-ho.
L’aitante potatore del romanzo non avrebbe mai potuto essere un ragazzo di Seoul, e tantomeno rivaleggiare con l’eleganza e la perfezione di oppa, il fidanzato di Yae-rim, mentre Busan era perfetta per lui, per il suo lavoro ma anche il suo carattere. Soprattutto la retorica del “forte uomo di Busan” sembrava adatta al personaggio e l’ho mantenuta come intermezzo scherzoso durante la conoscenza tra Won-ho e Valentina. Lui davvero si considera un campione di coreana virilità, ma riesce anche a non prendersi troppo sul serio, soprattutto perché, quando si imbarazza, le orecchie multicolore parlano al suo posto.

Appena ho cominciato a scrivere le prime annotazioni per Le cesoie di Busan, avevo ben chiara una cosa: non volevo adattare l’ambiente alla mia storia, come se i luoghi fossero intercambiabili e avessero la stessa importanza, ma che l’ambientazione plasmasse le vicende e l’evoluzione della storia d’amore tra Valentina e Won-ho. Galeotta fu la magnolia della sezione di Economia, dunque, sotto le cui fronde avviene il primo, infausto incontro tra la studentessa veneta e il potatore coreano, e la spiaggia di Gwangalli, dove il nostro eroe riesce a strappare alla nostra recalcitrante eroina la promessa di un primo appuntamento, e ancora le colline che fanno da sfondo ad alcuni dei loro momenti più appassionati.
In particolare, la baia di Busan mi ha fornito grossi quantitativi di ispirazione. Non per niente è lì che Valentina vede e apprezza per la prima (ma non ultima) volta le grazie di Kwon Won-ho, attraentemente rivestito da una aderentissima e bagnatissima tuta da surf, che si è presto levato, comunque. Allora anche la sottoscritta non è riuscita a mantenere la stoica indifferenza che si confà a una scrittrice, pur se aspirante.

La spiaggia di Gwangalli e il surf

La spiaggia di Gwangalli è un luogo familiare per Won-ho, che surfa da quando era un ragazzino, mentre a Valentina fa soltanto rimpiangere i paesaggi lagunari che non sono mai altrettanto affollati. Ma qui, nella primavera tiepida che scalda l’acqua, si incontrano, si parlano, si piacciono loro malgrado e qui, ancora, Won-ho tenterà di condividere con la sua novella morosa veneta la passione per il surf. E Valentina, che è atletica come e quanto lui, non poteva rifiutare la sfida.

Le colline di Busan

Il lavoro di Won-ho, invece, mi ha permesso di esplorare il paesaggio collinare che circonda la città vera e propria. Won-ho, da bravo fidanzato coreano, la accompagna tra gli arboreti di Busan, a guardarlo potare e curare le piante. Le sue intenzioni non erano, in realtà, onorevolissime, ma Valentina ha finto di non saperlo e l’ha seguito ugualmente, sebbene l’innesto pero-melo non fosse tra le priorità della giornata. Una delle immagini di Busan che preferisco è forse questa: loro due abbracciati, davanti al pick-up sgangherato di lui, che guardano l’orizzonte macchiato dagli edifici della città, ora piccolissimi, e più in là dalle onde del mare.

Il campus universitario e qualche curiosità

E poi c’è l’Università: il campus immerso nel verde, gli alberi che Won-ho pota, la splendida magnolia di Valentina, il vetro e le luci sottomarine della biblioteca, che ci ricordano che entrambi, quando non sono troppo occupati a tormentarsi e fare dell’altro, sono studenti che devono passare gli esami se vogliono laurearsi in tempo. E siccome sono anch’io una studentessa universitaria, ho voluto rendere più divertente questo universo scrivendo del professor Francazzolla, lasciato all’Università di Padova, e prendendomi qualche licenza poetica con i nomi dei corsi, come Creatività fiscale pratica, Strategie di Business Management in Condizione di Rivolta Civile e Restructuring in Zone di Guerra.

La casa di Valentina in Corea

Oltre agli spazi pubblici, c’è l’appartamento che Valentina condivide con la sua pazza, eccentrica, bellissima e meravigliosa coinquilina Kim Yae-rim e che diventa il palcoscenico privato di molte scene chiave del libro. L’ho immaginato così: spazio moderno, arredamento occidentale, soprammobili costosi, a parte quelli poveri di Valentina, elettrodomestici cromati e grandi stanze che raccontano l’agiatezza della famiglia di Yae-rim. È uno spazio intermedio, che restituisce a Valentina un senso di familiarità perché le ricorda l’Europa che si è lasciata indietro.
C’è la camera da letto, che spesso viene occupata dall’ingombrante presenza del potatore, la cucina dove per la prima volta Valentina prepara la cena al suo fidanzato locale, il soggiorno nel quale guarda drama con Yae-rim e incontra i suoi genitori. Questo appartamento è la sua casa in Corea, il luogo a cui tornare dopo la città, la spiaggia, l’università, le colline e anche Won-ho.

Stereotipi e parodia

Infine, gli abitanti della città. Le cesoie di Busan contiene qualche grammo di parodia e, come mi sono divertita con i nomi dei corsi universitari,ho cercato di fare lo stesso con gli stereotipi che accompagnano i coreani di Busan: il loro accento, i modi poco raffinati e la passionalità a volte aggressiva degli uomini. E se Won-ho accetta di buon grado l’appellativo che Valentina gli ha gentilmente affibbiato, il rapporto che Yae-rim ha con la sua città natale non è altrettanto semplice e facile da capire: dice alla coinquilina che gli uomini di lì sono appassionati ma anche possessivi e che c’è un motivo se il suo fidanzato è della capitale. Yae-rim, però, è iperprotettiva, tirannica e cerca di civilizzare a colpi di BB cream e make-up la “barbara” Valentina, quindi, nonostante le aspre critiche che riserva agli altri, è anche lei stata omaggiata del carattere forte e dominante dei busanesi.
Valentina, invece, non ha dubbi: appena l’ha conosciuto, ha cercato di liberarsi di Won-ho sfoggiando il suo migliore, seppur limitato, dialetto di Busan. E anche se a casa è una veneta doc, e fiera di esserlo, in Corea Valentina appartiene decisamente al Sud. Ironico, no?

Insomma, spero si sia capito che per le Cesoie volevo un’ambientazione che fosse qualcosa di più di un semplice nome stampato sulla carta, volevo che il lettore sentisse la mia passione per questi luoghi lontani e gli venisse voglia di scoprire di più. Spero di esserci riuscita, almeno un po’.
E se qualcuno vuole accompagnarmi nel mio pellegrinaggio tra gli arboreti di Busan, alla ricerca delle tracce di un potatore coreano e una studentessa veneta, è il benvenuto. C’è posto per tutti, sul retro del pick-up.

Noi abbiamo deciso di salire sul pick-up di Won-Ho e speriamo di tornare presto a parlarvi delle Cesoie. Venite con noi?

Vi ricordiamo che la prossima tappa sarà ospitata da Martina di Liber Arcanus e concluderà il viaggio con Valentina, Won-Ho e l'autrice, che ringraziamo per averci fatto conoscere Busan e averci rivelato qualche curiosità.

Le Belle

Commenti