Sogni di mostri e divinità (Daughter of Smoke and Bone #3)

Laini Taylor

Due mondi, due vite. Ora non più.
Karou aveva fatto la sua scelta.

Ho finito Sogni di mostri e divinità da ormai troppe settimane, ma sentendo che mai sarei riuscita a restituire le mie impressioni compiutamente, ho rimandato fino a rischiare che sfumassero del tutto.
E, in effetti, se prima mi sentivo inadeguata e la mancanza di tempo mi era stata complice, ora ho la certezza che non sarò più in grado di trasmettervi le mie prime sensazioni. Di questo sento il bisogno di scusarmi fin da ora.

ATTENZIONE! Sogni di mostri e divinità è il capitolo conclusivo della trilogia Daughter of Smoke and Bone di Laini Taylor ed è preceduto da La Chimera di Praga e La Città di Sabbia. Nella recensione troverete spoiler sui primi due titoli della serie.

Titolo: Sogni di mostri e divinità (Daughter of Smoke and Bone #3)
Titolo originale: Dreams of Gods & Monsters (Daughter of Smoke & Bone #3)
Autore: Laini Taylor
Traduttore: Donatella Rizzati
Editore: Fazi Lainya
Prima edizione italiana: 14 luglio 2016
Prima edizione: Little, Brown & Company - 8 aprile 2014
Pagine: 600
Prezzo: cartaceo - € 14,50; ebook - € 5,99
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Possono destabilizzare i primi capitoli del romanzo che hanno per protagonista Eliza, un nuovo personaggio introdotto con efficacia e una piccola dose di brivido dalla Taylor.
I Serafini, guidati da Jael e da Razgut, hanno attraversato il portale che collega Eretz al nostro mondo, creando scompiglio. Presentandosi come gli angeli dell'immaginario umano, i Serafini sono guardati con venerazione e timore. Timore che annebbia la mente di Eliza, benché sia una scienziata: la fine è vicina.
La discesa angelica, accompagnata dal suono delle arpe, costringe Zuzana e Mik, che stavano per lasciare il Marocco dopo una necessaria e dolorosa separazione da Karou, a tornare alla kasbah. Con loro grande sorpresa Karou, che porta i segni di una lotta che l'ha piegata, è in compagnia di Akiva e di Thiago, l'enorme Lupo Bianco, nei confronti del quale ora la ragazza dai capelli blu mostra un'inspiegabile remissività.
Ancora più sorprendente è il comportamento di Thiago. Di fronte al precipitare degli eventi, il Lupo Bianco si mostra pronto e disposto a un'alleanza senza precedenti: quella delle Chimere e degli Illegittimi ribelli.
Ed è con altrettanta decisione che Thiago tiene in riga i suoi sottoposti, impedendo loro di attaccare i secolari nemici che li attendono per formare un unico esercito, ultima ed estrema difesa di Eretz e dell'umanità dalla cieca brama di potere di Jael.
D'altra parte nemmeno i ribelli hanno messo da parte l'ostilità verso le Chimere e solo grazie all'intervento di Akiva viene scongiurato il peggio.
Mentre il nuovo esercito si prepara a fronteggiare il Dominio, le truppe scelte di Jael, nelle Isole Lontane sta accadendo qualcosa di terribile. Scarab, la giovane regina degli Stealiani, sa di dover intervenire: la caccia è cominciata.

Mi era chiaro già dalle precedenti letture che la Taylor avesse un debole per gli intrecci articolati, la sovrapposizione di eventi e che fosse anche abile nel restituire la dimensione narrativa. Con Sogni di mostri e divinità la complessità non fa che crescere, eppure la Taylor non si perde mai e continua a dipanare il filo lasciando che il racconto si sviluppi nella direzione stabilita.
Non c'è dubbio che questo aspetto sia uno dei più apprezzabili del romanzo: non vi nascondo, infatti, che tra gli altri nuovi elementi, l'introduzione degli Stealiani, con le loro particolari e misteriose caratteristiche, mi aveva lasciata interdetta e con la sensazione che la Taylor avesse perso il controllo sulla storia. In altre parole, temevo che avesse messo troppa carne sul fuoco.
A ben guardare, non si può dire che tutte le curiosità trovino una risposta definitiva e proprio sugli Stealiani io avrei voluto leggere di più, trovare una risposta alle allusioni che la Taylor preferisce lasciare sospese.
Tra gli Stealiani mi ha colpita Scarab, la cui caratterizzazione sfaccettata è tipica della penna dell'autrice: i suoi personaggi non sono nettamente positivi o nettamente negativi. Scarab ne è, a mio avviso, un buon esempio.
Se in un primo momento mi è parsa pericolosa e inquietante, successivamente sono riuscita a comprendere le sfumature caratteriali del suo personaggio, a coglierne le debolezze e le insicurezze.
Mentre la descrizione di Scarab si sviluppa attraverso più descrizioni all'interno di un unico volume, Liraz, uno dei personaggi principale, nel corso della trilogia compie una vera e propria evoluzione che arriva al suo apice proprio in Sogni di mostri e divinità.
Non è un caso che Liraz sia una dei miei preferiti. Già in La Città di sabbia la sorella di Akiva aveva scoperto di non essere la guerriera spietata, la spada affilata che credeva. Nel capitolo conclusivo un'altra lastra di ghiaccio si scioglie rivelandone la luminosità.
Le ombre non mancano di toccare, seppur in modo diverso, anche i protagonisti. Il mondo di Akiva, cresciuto come una delle tante spade dell'esercito dei serafini, è cambiato con l'incontro di Madrigal e la scoperta della fede nell'amore e nel futuro. Proprio per questo Akiva è tormentato, costantemente teso tra il rimorso e il senso del dovere, la volontà di fare e dare di più.
L'altra metà dell'arancia è Karou, che si mette costantemente alla prova e che deve affrontare, così giovane, il dolore della perdita. Se Zuzana, Sybilis e Kiri sono sempre al suo fianco, pronti a battersi per lei, Karou non può evitare di sentirsi sola. La grande forza della ragazza dai capelli blu, però, la rende una delle migliori protagoniste degli ultimi tempi.
D'altra parte, proprio come per i suoi personaggi, la Taylor tende a presentare la realtà da più punti di vista: nella guerra tra Chimere e Serafini, per esempio, non emerge un racconto che condanna o difende una delle due fazioni. Al lettore viene lasciata la libertà di riflettere e di comprendere appieno la complessità di una guerra senza fine, che in molto ricorda quelle del nostro mondo.
In più di un'occasione ho avuto modo di elogiare lo stile della Taylor, apprezzandone l'abilità narrativa e il sapore ironico e talvolta dolceamaro in contrasto con la devastazione e la brutalità, ma con Sogni di mostri e divinità la Taylor porta una trilogia già meritevole per i primi libri a un altro livello e non si accontenta di proseguire lungo il percorso più semplice.
E così la Taylor non si limita a offrire una storia bella e incantevole, in cui il sogno di due amanti possa diventare realtà e sia anche spunto di qualche riflessione; si diverte, invece, a giocare sul piano spaziale e temporale. Non posso aggiungere altro perché ho già detto troppo a riguardo, ma vorrei sottolineare quanto mi abbia meravigliata la sicurezza con cui la Taylor si è mossa in una trama tanto articolata e, se vogliamo, rischiosa.
Con la certezza di non aver reso minimamente giustizia a questo romanzo e alla trilogia, non posso che consigliare a tutti la lettura: Daughter of Smoke and Bone è imperdibile.

Il mio voto

4 specchi e mezzo

I libri della serie:
La Chimera di Praga (Daughter of Smoke & Bone #1)
La città di sabbia (Daughter of Smoke & Bone #2)
Notte di marionette e torte(Daughter of Smoke & Bone, #2.5)
Sogni di mostri e divinità (Daughter of Smoke & Bone, #3)

Amaranth

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