E adesso?

Recensione di E adesso? di A Yi

A Yi

«Anche se mi ammazzi, non rinuncerò alla mia storia».

copertina A Yi E adesso

Titolo: E adesso?
Titolo originale: 下面,我该干些什么
Autore: A Yi
Traduttore: Silvia Pozzi
Prima edizione italiana: Metropoli d'Asia - 31 marzo 2016
Prima edizione: 浙江文艺出版社 - febbraio 2012
Pagine: 122
Prezzo: brossura - € 10,00; ebook - € 2,49
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Ha studiato ogni cosa: ha comprato gli occhiali per passare inosservato, ha calcolato i tempi della passeggiata del vecchio He, si è procurato i soldi. Infine, ha attirato Kong Jie, una compagna di scuola, nell’appartamento dell’accademia militare in cui vive da solo. L’ha uccisa brutalmente e poi, seguendo il suo piano, ha lasciato la città.

Avvio, preludio, preparazione, azione, esecuzione. Sono questi i titoli dei primi capitoli che, condensati nella trama che vi ho proposto, costituiscono solo l’inquietante premessa. Fin dalla prima frase il senso del romanzo appare tendersi e nascondersi nelle pagine successive.
«Perché?» è la domanda che assilla il lettore, la polizia e gli esperti sulle tracce del protagonista, mentre la vicenda si addentra nelle maglie di un malessere sociale interiorizzato e di una mente sorprendentemente lucida.
È una penetrazione psicologica non priva di ostacoli: benché la voce narrante appartenga al protagonista, il suo racconto appare a lungo impenetrabile al lettore in cerca di spiegazione.

Il movente dell’assassinio ha suscitato grande curiosità. Come l’enigma che tormenta il faraone. È iniziata una processione di soggetti infervorati, neanche fosse l’occasione per dimostrare il proprio genio. E non davano nulla per scontato; qualcuno si era letto i miei appunti e le mie lettere, altri avevano intervistato compagni, parenti e insegnanti. Io li rispedivo puntualmente indietro, sconfitti. Avevo in mano le carte, tanto valeva giocarmele.

Questo, però, non gli impedisce di essere sincero e rivelare molto sulla sua vita, lasciando che il passato e i ricordi si intromettano nel presente della preparazione e attuazione dell’omicidio e, successivamente, della fuga.
La solitudine del protagonista, allontanato dai propri affetti, dalla realtà rurale a cui sente di appartenere, è un mostro la cui fame appare implacabile e mette in dubbio l’esistenza del ragazzo. Ne deriva la necessità dello sguardo e dell’interesse altrui per trovare conferma di essere.
E adesso? si fa carico di denunciare il pericolo di una società atomatizzata, incapace di mostrare empatia e sempre più spesso aggressiva, in cui l’individuo può smarrirsi e non riuscire più ad affermarsi in quanto persona. Attraverso la metafora della reciproca creazione dello scrittore e del personaggio A Yi sottolinea, dunque, l’importanza del riconoscimento sociale e, forse, la scrittura diventa uno strumento valido.

«Chi sei?»
«Qualcuno nei tuoi sogni».
«E io chi sono?»
«Qualcuno nei miei»
«Esisti?»
«No».
«Io?»
«Nemmeno».

Lo stile controllato e quasi asettico che A Yi adotta per questo romanzo accentua la condizione di alienazione e avvitamento psicologico del protagonista davanti alla prospettiva di essere dimenticato. Ma, a una scrittura diretta e distaccata, corrispondono descrizioni intense del mondo sia nelle sue brutture sia negli spettacoli della natura che paralizzano l’assassino.

Il sole emerge lentamente dal mare e, quando spunta dalla nebbia, tutti esultano, ma io rimango deluso. È una pallina da ping pong arancione che si ingrandisce e si scalda via via che sale, fino a venirci incontro correndo a braccia aperte. Sentirmi così sotto esame mi terrorizza, ma non ho modo di sfuggire alle grinfie malefiche dell’astro.

E adesso? è un romanzo morbosamente avvincente che scava molto più nella natura umana che nella particolare condizione del protagonista. Agghiacciante e disarmante, mi ha tenuta con il fiato sospeso e la tensione alle stelle: da leggere d’un fiato.

Uscendo, ero così ferito che avrei voluto gridare che tutto era una condanna, cazzo: l’esistenza, la vecchiaia, la malattia, la morte, oh, e gli esseri umani. Non si salvava nulla.

Il mio voto

4 specchi


Amaranth

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